Parola d’ordine: “Aiutiamo il Ponte di Bassano”. L’appello lanciato nelle settimane scorse sulle difficili condizioni di salute del monumento simbolo della città ha visto una grande mobilitazione, a partire dalla Sezione ANA di Bassano del Grappa che ha aperto un conto corrente per la raccolta dei fondi. L’amministrazione comunale ha previsto nel bilancio di quest’anno un intervento di manutenzione straordinaria per complessivi 500mila euro, che risultano però insufficienti per un completo risanamento della delicata struttura, costruita completamente in legno.
Da qui l’idea degli alpini di avviare una raccolta fondi con il conto corrente
n. 07/000024953, presso la Banca di Romano D’Ezzelino e S.,Caterina di Lusiana
intestato alla Sezione di Bassano del Grappa
causale “Aiutiamo il Ponte di Bassano”
IBAN: IT24 N 083 0960 16100700 0024953
codice BIC: CCRTIT2T80A
Privati, enti, istituzioni si stanno rendendo conto della necessità agire al più presto per salvare il Ponte Vecchio. “Aiutiamo il Ponte di Bassano” culminerà con una grande diretta televisiva che Tva Vicenza trasmetterà il 5 aprile, dalle ore 15 alle 19,30. Una lunga maratona con due postazioni: una direttamente nei cuore del monumento da salvare, l’altra dal Centro commerciale Emisfero.
Quattro ore in cui si alterneranno noti testimonial del territorio e divertenti momenti di spettacolo con il grande obiettivo di raccogliere più fondi possibili per finanziare i lavori di restauro e di messa in sicurezza del ponte. Oltre a promuovere donazioni volontarie e a sostenere tutti i costi dell’operazione, gli editori di Tva e de “Il Giornale di Vicenza” verseranno il 10% della raccolta pubblicitaria legata al progetto sul conto corrente dell’operazione “Aiutiamo il Ponte di Bassano”.
Siamo certi che anche gli alpini non mancheranno di dare il loro contributo!
Attraverso nove secoli di storia
Il Ponte di Bassano, del quale si ha memoria storica sin dal 1209, era stato costruito tra le due sponde del fiume Brenta per garantire i traffici commerciali tra il Vicentino e la Marca Trevigiana. Su di esso, nel tempo, si sono accanite l’impeto e la furia delle piene nonché la violenza distruttiva dell’uomo durante gli eventi bellici. Ben dodici interventi significativi hanno interessato il manufatto e una delle tante ricostruzioni è stata affidata nientemeno che all’architetto Andrea Palladio. Ma l’intervento che più di tutti ha toccato il cuore degli alpini, non solo bassanesi, rimane quello del secondo dopoguerra. Il Ponte era stato distrutto il 17 febbraio 1945 nel corso della lotta partigiana e della ritirata dei tedeschi.
Il colonnello Bruno Solagna, che a guerra finita ricostituì e guidò la sezione di Bassano del Grappa, si attivò assieme ai suoi collaboratori per la ricostruzione del Ponte interessando non solo gli alpini e la cittadinanza bassanese, ma l’intera nazione. Il Ponte fu inaugurato il 3 ottobre 1948 nel corso della 22ª Adunata nazionale alla presenza del presidente nazionale Ivanoe Bonomi e del presidente del Consiglio Alcide De Gasperi. E questa fu la frase di rito che diede il nuovo nome al “Ponte Vecchio” di Bassano: “….al di sopra delle Armi, delle Specialità, delle fedi e delle credenze politiche, nessuno contesta agli Alpini il diritto di occupare un posto d’onore nelle fatiche della ricostruzione e di dare il proprio nome al rinato ponte di Bassano….”. Fu così che il manufatto assunse ufficialmente il nome di “Ponte degli Alpini”.
Il ponte fu messo ancora a dura prova dalla tremenda alluvione del 1966 che lo incurvò sensibilmente a valle. Dopo tre anni di lavoro, e precisamente il 19 ottobre 1969, si poté riaprirlo con ancora gli alpini protagonisti che organizzarono per l’occasione un memorabile raduno del Triveneto. Da quel momento l’occhio degli alpini non si è mai staccato dal ponte, anche perché, sullo storico manufatto, si affacciano orgogliosamente le finestre della sede sezionale. Sono passati gli anni nel corso dei quali il simbolo di Bassano è stato ancora oggetto di cure e oggi necessita di un nuovo intervento importante che comporterà una spesa non trascurabile.
La sezione di Bassano del Grappa è stata naturalmente coinvolta e si occuperà della raccolta dei fondi, cosa sulla quale i cittadini sono perfettamente d’accordo! Questa volta non vedremo quindi all’opera le braccia delle penne nere, ma conosceremo comunque il loro cuore fedele, come nel 1948, al Ponte di tutti gli alpini d’Italia.
Flavio Gollin