Al monte Piana, ricordando

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    Sul monte Piana gli alpini hanno commemorato i 14mila Caduti e la Medaglia d’Argento al V.M. magg. Angelo Bosi, ucciso il 17 luglio 1915 sul pianoro conteso da italiani ed austriaci. Tante penne nere ed escursionisti, come mai in precedenza, sono giunti al rifugio Bosi (2.205 metri) con le navette o a piedi da Misurina, per la vecchia strada militare costruita nel 1905. Hanno affollato la scalinata e il sagrato della chiesetta dedicata a Maria Santissima della Fiducia e, grazie alla bella giornata, hanno potuto godere dell’eccezionale vista sulle Tre Cime di Lavaredo.

     

    C’erano i vessilli sezionali di Cadore, Padova, Vittorio Veneto e Belluno, 31 gagliardetti di diverse Sezioni del Triveneto, ma anche della Bolognese-Romagnola e di Pieve Ligure. La celebrazione, organizzata congiuntamente dalle sezioni Cadore e Padova, dall’Associazione Amici del monte Piana con il patrocinio dei comuni di Auronzo di Cadore e Dobbiaco e con l’ispirazione e il contributo culturale della scrittrice e alpinista Antonella Fornari, ha assunto una particolare valenza in occasione dell’approssimarsi del centenario degli importanti accadimenti bellici del 1915.

    Sono state issate le bandiere austriaca ed italiana al suono dei rispettivi Inni nazionali a testimonianza della volontà di accomunare nel ricordo tutti i soldati che in questo luogo hanno aspramente combattuto. È seguita la deposizione delle corone all’interno della chiesetta e l’omaggio delle autorità: l’assessore del comune di Auronzo Paola De Filippo, il comandante del 6° Alpini col. Luigi Rossi e i presidenti delle sezioni Cadore e Padova, Pierluigi Bergamo e Lino Rizzi. All’esterno echeggiavano tra i monti le note della Leggenda del Piave e del Silenzio. Al termine della Messa celebrata da don Lorenzo Cottali, cappellano Capo delle Truppe alpine, è stata letta, in tedesco e in italiano, la Preghiera del gen. G. Ardi a ricordo di tutti i Caduti. Le note del flauto, magistralmente suonato dall’alpino Fabio Franco, hanno accompagnato i momenti principali della celebrazione.

    I presidenti sezionali Bergamo e Rizzi hanno auspicato “una maggiore solennità e partecipazione alla ricorrenza, in linea con lo scopo associativo di mantenere viva la memoria e le tradizioni alpine, ma anche quale forte testimonianza del nostro passato, in vista del centenario della prima guerra mondiale di cui anche il monte Piana ed il fronte dolomitico furono teatro”.

    Antonella Fornari ha ricordato, con la sua impareggiabile profondità d’animo, la storia del monte Piana e le vicende umane vissute lassù fra la violenza dei combattimenti e la durezza delle condizioni di vita, al cospetto delle circostanti meraviglie del creato: “Perché sino ad ora si è sempre parlato poco della Grande Guerra? In essa il patriottismo, il cameratismo, il senso dell’onore, del dovere e della famiglia emergono come un anelito di vita e di speranza”. L’anno prossimo ricorrerà il centenario dell’inizio della guerra per l’Italia e del sacrificio del maggiore Angelo Bosi sul monte Piana. È nei propositi una cerimonia ancor più partecipata e solenne per domenica 19 luglio 2015.

    Giuseppe Nicoletto