Alpini di mare

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    Leggendo il numero di gennaio trovo l’articolo “Alpino… in mare” e per me, “Alpino… di mare”, ligure, nativo di una regione dove iniziano le Alpi che in diversi casi si “tuffano” letteralmente in mare e, dove nell’immediato entroterra vi sono picchi rocciosi che sia pur a quote più basse, nulla hanno da invidiare ai massicci più importanti, nelle ultime righe dove si scrive: “Nonostante il Corpo degli Alpini sia abituato alle creste vertiginose e sia l’espressione geograficamente più lontana dagli ampi orizzonti del mare…” per quanto mi riguarda, la frase suona un po’ stonata! 

    Pur essendo nato in riva al mare, sono appassionato alla montagna, son fiero di aver prestato il servizio militare negli Alpini e sono iscritto all’Ana dal giorno dopo il congedo, si può dire! Sono un alpino sui generis poiché ho lavorato per circa 30 anni nel Cantiere navale di Pietra Ligure, da dove sono uscite numerose imbarcazioni quali traghetti veloci e motovedette per le Capitanerie di porto, quelle stesse che in diverse occasioni hanno portato a destinazione il nostro Labaro. Per concludere voglio solo dire che essere alpini non vuol dire solo montagne, ma con spirito di adattamento si può trovare posto in qualunque situazione.

    Pierangelo Vignola – Gruppo di Albenga, Sezione Savona

    Caro alpino, sappiamo benissimo che gli alpini vengono da ogni angolo d’Italia e che l’essere alpini nell’animo non dipende dall’essere nati e cresciuti sulle cime. Ciò premesso, c’è una ragione perché gli alpini portano questo nome. Ed era proprio nelle intenzioni dei fondatori pensare a gente che sapesse muoversi tra le montagne, percepite come habitat proprio e naturale.