Bandiere come stracci

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    Caro direttore, il 10 aprile mi trovavo nel centro di Genova e, percorrendo via Vincenzo Ricci, nei pressi di via San Vincenzo, sono rimasto colpito da quel che ho visto sulle mura di un edificio, contrassegnato dal numero civico 4. L’edificio ospita, a quel che dice la targa affissa davanti all’ingresso principale, l’Asilo Tollot – Scuola Materna. Ciò che mi ha negativamente colpito è la trascuratezza riservata alla Bandiera d’Italia, il “nostro” amato Tricolore, esposto all’ingresso della struttura. Altro che «bandiera esposta in buono stato e correttamente dispiegata », come disciplina la legge (articolo 9, Dpr 7 aprile 2000, n. 121).

    Per la Scuola dell’Infanzia Tollot di via Ricci, il Tricolore è evidentemente uno straccio, come si può vedere nella foto scattata all’indegna esposizione. Ma forse, mi sono detto, è stato un caso. E venerdì 17 aprile ci sono tornato apposta, in via Ricci. E nulla è cambiato. Possibile che direttore, insegnanti, bidelli, genitori dei bimbi che vanno in quella Scuola, nessuno si sia sentito indignato e offeso per com’è trattata la nostra Bandiera? Io lo trovo un gesto violento, sfrontato, incivile, tanto più se posto in essere in un luogo che dovrebbe “insegnare” anche i valori e gli ideali. Un gesto inaccettabile, perché la Bandiera è prima di tutto testimonianza di una unità che si incarna nella nostra libertà e nella democrazia per le quali si sono sacrificate moltissime vite umane. Altro che lo straccio a cui la Scuola Tollot ha relegato il Tricolore: c’è ancora chi (e siamo tanti) guarda con rispetto alla Bandiera nazionale e tiene viva la memoria dei Caduti, di tutti i Caduti della storia del nostro turbolento Paese, che hanno immolato la vita perché quel Tricolore sventolasse libero, come dovere morale e monito per le nuove generazioni e per l’affermazione degli ideali di pace.

    Roberto Martinelli – Gruppo Genova Centro

    Caro Roberto, forse quella bandiera, così come ci hai mandato in foto, è l’emblema di un’Italia che fatica ad andare avanti, attanagliata da mille problemi. Probabilmente non c’è cattiva volontà se le cose vanno in questa maniera. Quasi come ad essere trascinati dentro il reflusso della mancanza di mezzi e del disagio. Ma hai ragione a dire che anche una bandiera ha una valenza simbolica straordinaria, capace di risvegliare ideali sopiti. Senza polemica, caro Roberto, va a comprarne una bella e fanne dono all’asilo, chiedendo di issarla alla presenza dei bambini. E poi facci sapere.