Difendiamo i nostri valori

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    Il mondo è continuamente “in divenire” e la velocità dei cambiamenti è così rapida che non si fa tempo a metabolizzare le novità perché già superate dal nuovo che avanza. 

     

    Questo correre continuo “per una selva oscura” ci dà la sensazione di superiorità sugli altri, quasi avulsi dal contesto sociale, un ritorno al culto della personalità di staliniana memoria. Gli stessi modelli di vita che per tanti anni abbiamo preso come esempi fulgidi e lampanti sono ormai al crepuscolo, obsoleti e fuori dalla storia. Ma in che mondo viviamo? Dove stiamo andando? I nostri figli a cui abbiamo insegnato i valori reali della vita ci snobbano; il mito del dio palanca è sempre al primo posto; i sacrifici fatti per dare maggior sicurezza e serenità non sono ripagati; non c’è più tempo per un grazie, una carezza. La sensibilità nel capire le situazioni anche le più difficili è solo un optional fine a sé stesso. Che tempi! E, in mezzo a questo bailamme, ecco spuntare gli alpini che vanno in controtendenza mettendo in luce i lati migliori della vita: esempi e valori indissolubili che restano nel tempo come pietre miliari che raccolgono il testimone dei propri vecchi per tramandarli ai giovani.

    Ferruccio Righele, Sezione di Vicenza

    Caro Ferruccio, è vero che tante cose non funzionano in questa società prigioniera della fretta e dell’utilitarismo. Però non dobbiamo generalizzare. Abbiamo appena terminato un Cisa in cui abbiamo sentito e visto giovani di straordinario spessore. Mi è caro pensare che anche in questo caso fa più rumore l’albero che cade che non la foresta che cresce. Gli alpini rimangono un sicuro punto di riferimento, anche se dobbiamo vigilare, evitando beatificazioni a buon mercato. Anche tra noi si nasconde il pericolo del conformismo all’andazzo generale, se non stiamo attenti.