Gesti d’amore

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    Tutti conosciamo la grandezza del Beato don Carlo Gnocchi. Con queste righe vorrei ricordare quando, prima della sua morte, decise di donare le proprie cornee a due ragazzi divenuti ciechi. Era il 28 febbraio del 1956 e il professor Cesare Galeazzi ebbe diversi problemi di giustizia. Però con questo fatto si accelerò in Italia la normativa per l’espianto degli organi (D.L. n. 235 del 3 aprile 1957). Mio padre Vincenzo seguendo tutto il dibattito sulla vicenda ne restò colpito e ci ripeteva sempre che era suo desiderio donare i suoi occhi, che erano bellissimi, ma le circostanze della sua morte non lo permisero.

    Purtroppo nella domenica delle Palme, il 23 marzo del 1997, mio fratello Loreto fu colpito da ictus e il 26 marzo fu dichiarata la sua morte celebrale. Nel ricordo di quello che diceva sempre nostro padre anche in considerazione del fatto che Loreto era iscritto all’Avis, manifestammo l’intenzione di donare gli organi. Avvisai mia cognata, i figli e nostra madre che acconsentirono senza indugi. Grande fu la commozione degli stessi medici del reparto, anche perché fu il primo espianto che veniva effettuato in Valle Peligna. La sera del 27 fummo avvisati dall’ospedale di Popoli che gli interventi di trapianto avevano avuto esiti positivi. Loreto aveva prestato servizio militare come alpino a Mondovì, Orvieto, L’Aquila e a Sulmona.

    Francesco Scipione

    Onore al grande Beato, ma pure grande apprezzamento per la scelta corale della vostra famiglia. Anche questo è dare la vita per amore.