I dominatori dello Scalino

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    Quel ramo della Valmalenco solcato dal Lanterna, dove è adagiata Lanzada, è dominato dal Pizzo Scalino, 3.323 metri, sui cui fianchi 198 atleti dello scialpinismo si sono contesi il titolo tricolore ANA. La 37ª edizione del campionato nazionale è stata curata in ogni dettaglio dalla sezione di Sondrio e dai Gruppi della Valmalenco, in collaborazione con le amministrazioni, le associazioni sportive, gli esercenti e le attività locali.

     

    Ha beneficiato di copiose nevicate che hanno permesso di allestire un palcoscenico spettacolare, aiutato da un meteo dispettoso che ha fornito un pizzico di “epica” alla prova degli atleti, portati a sfiorare i 3.000 metri nonostante impetuose raffiche di vento che hanno costretto i responsabili della sicurezza ad unificare il tracciato che inizialmente era diversificato, a seconda della categoria.

    È stato unanime l’apprezzamento per lo svolgimento della gara, con tutte le coppie giunte al traguardo ed un podio che ha regalato soddisfazioni ai colori valtellinesi, favoriti dalla competizione svolta sulle montagne di casa. Ha dato lustro alla gara la presenza dei fuoriclasse della specialità, gli alpini del Centro Sportivo Esercito di Courmayeur Robert Antonioli e Michele Boscacci, titolati primattori sugli scenari nazionali ed internazionali nella disciplina. Naturalmente la loro gara è stata subito di vertice – benché facessero corsa a parte – ma è valsa a stimolare ulteriormente i pretendenti al titolo, guadagnato con una prova maiuscola da Walter Trentin e da Matteo Pedergnana della sezione di Tirano con il tempo di 1h09’46”.

    Hanno regolato la coppia della sezione di Biella, formata da Corrado Vigitello ed Enzo Passare, seconda con il tempo di 1h14’28”. Il bronzo tricolore è stato appannaggio alla coppia della sezione di Salò, composta dall’esperto Claudio Lombardi e dal promettente Filippo Bianchi in 1h15’05”. Quest’ultimo, classe 1990, ha guadagnato il Trofeo “Angelo Parolini”, assegnato al più giovane concorrente. Per contro, il Trofeo “Lucio Salvetti”, assegnato al più vecio, lo ha conquistato il bellunese Attilio Casera, classe 1944: come dire… settant’anni e non sentirli!

    Gli organizzatori hanno pensato di gratificare anche i cosiddetti “disagiati”, provenienti da più lontano, assegnando il Trofeo “Marco Nana” alla Sezione di Cadore. L’evento ha richiamato la presenza del presidente nazionale Sebastiano Favero che ha partecipato all’articolata cerimonia che ha preceduto la prova agonistica. Sabato un composto cerimoniale, scandito dalle note della Fanfara sezionale di Sondrio, ha raccolto le penne nere, ospiti e cittadinanza alla Piazza del Magnan dalla quale è partita la sfilata per il monumento, onorare i Caduti e trasferirsi nella parrocchiale di San Giovanni Battista per la funzione liturgica, concelebrata dal cappellano sezionale fra Mario Bongio, dal parroco Claudio Rossatti e dal comboniano sudanese Jeremy.

    Ai saluti a alla gratitudine agli alpini, espresse da amministratori e autorità lodi cali, si è aggiunto il vibrante appello del presidente Favero affinché la politica ponga attenzione, metta in opera progetti e disponga risorse in favore dei giovani, in modo che essi riscoprano il dovere di operare gratuitamente per la collettività, per il territorio, per le tante emergenze ambientali e sociali. Gli alpini lo testimoniano con il loro efficace quanto silenzioso operare per il bene comune; non a caso lo spunto dei messaggi della 87ª Adunata nazionale recita: “Gli Alpini esempio per l’Italia”. Nell’augurare un buon campionato il presidente Favero si è anche rivolto agli atleti e agli accompagnatori per stimolarli ad essere partecipi e sollecitare nelle proprie Sezioni, nei loro ambienti sportivi e tra gli amici una forte adesione alle prossime Alpiniadi che si svolgeranno nel cuneese ai primi di giugno di quest’anno.

    Tornando nel vivo della prova agonistica occorre rimarcare come il titolo assoluto conquistato dai bravi “tiranini” Trentin e Pedergnana ed il successo per Sezioni che vede svettare le valtellinesi Sondrio su Tirano e Bergamo, premino non solo la crescita del movimento sportivo agonistico locale ma sia frutto di una crescente collaborazione tra le due Sezioni; un segno di maturità ben colto in Sede Nazionale e foriero di ulteriori sviluppi virtuosi. Al palazzetto sportivo di Caspoggio gli atleti hanno potuto rifocillarsi con le eccellenze enogastronomiche e godere dell’entusiasmante rito delle premiazioni. Numerose le gratifiche: al podio olimpico si sono aggiunti premi per i primi 10 classificati, riconoscimenti e trofei vari assegnati a più atleti, comprese le premiazioni di tutte le 21 Sezioni presenti.

    Festa nella festa, è stato un tripudio anche per i “fenomeni” Robert e Michele, che in divisa alpina e cappello paiono meno forti che sugli sci “pellati” e più raggiungibili in simpatia dai veci, orgogliosi di avere dei testimonial tanto performanti. Tra loro ha ben figurato l’alpina camuna Anna Moraschetti, puntuale presenza rosa ai campionati. Grande soddisfazione per la manifestazione è stata espressa dai responsabili allo Sport ANA Onorio Miotto e Daniele Peli, e dai consiglieri nazionali Mariano Spreafico, Cesare Lavizzari e Giorgio Sonzogni. Ampia la gratitudine dei presidenti sezionali di Sondrio e Tirano, Gianfranco Giambelli e Mario Rumo, agli atleti, alle Sezioni e ai Gruppi che hanno vivacizzato l’appuntamento, a tutti gli amministratori, alle istituzioni di ogni grado, ai tanti ed oscuri volontari che si sono impegnati per la buona riuscita di un evento che ha colorato la Valmalenco e scritto un’altra bella pagina di sport e amicizia con la penna alpina.

    Marino Amonini

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