Il problema immigrazione

    0
    45

    Leggo molte lettere sul vostro mensile e su altri giornali e sono più quelle a favore dell’accoglienza che del respingimento degli immigrati siano essi provenienti dall’Africa e dall’est o quelli ormai stanziali di etnia Rom e Sinti. Questo sentimento fa onore a chi ne è il portatore e nessuno può confutare che il Corpo degli Alpini non sia all’apice di questo nobile sentimento di solidarietà.

    Ma pur nel trasporto della solidarietà e nell’aiutare il prossimo in ogni sua espressione, non bisogna mai perdere di vista l’amore per la propria nazione, per la legalità, per la convivenza civile e sociale del popolo italiano. Non mi si può confutare quindi, che l’arrivo in massa di immigrati stia abbassando notevolmente la sicurezza, la legalità e l’esistenza pacifica dei nostri concittadini. E, caro direttore, spero non voglia prendere in esame la non accettazione di alcuni Alpini che una giovane ha invocato in una lettera firmata senza nome e cognome, e questo già di per sé dimostra una certa codardia, lo sa perché? Per la semplice ragione che è proprio questo clima di insicurezza, di degrado, di estremo bisogno di pace a far nascere il sentimento deprecabile del razzismo. E gli Alpini proprio perché sono i depositari dell’amore per la propria terra, pur nella dimensione a loro più consona che è quella della solidarietà, non possono e non debbano accettare questo degrado ormai i limiti della decenza a causa di questi arrivi sempre più numerosi. Noi italiani non possiamo, sacrificando la nostra vivibilità, salvare il mondo, le guerre in Africa ci sono sempre state e sapete perché solo ora si riversano sulla nostra penisola? Perché la mafia internazionale ha adocchiato in queste transumanze un grande guadagno. Mi si può dire che altre nazioni europee hanno più immigrati di noi, è vero, ma è altrettanto vero che noi non siamo nelle stesse condizioni economiche, sociali, di efficienza in tutti i campi di queste nazioni. Abbiamo già tanto degrado per conto nostro non abbiamo bisogno che ci aiutino in questo triste primato tra le nazioni. Se desiderare il meglio, l’ordine, la pace, la tranquillità economica, la giustizia per la propria terra natìa vuol dire essere razzisti, ebbene allora lo sono.

    Giuseppe Jovino

    Mi permetto di precisare solo due cose. La prima è che si deve accogliere solo nella misura in cui si può riconoscere a queste persone un minimo di dignità. Farle entrare per mandarle sotto i ponti o a rubare è pura ipocrisia politica. La seconda ci riguarda tutti e ci chiede il coraggio d’essere fedeli difensori della nostra identità culturale, pur nel rispetto di quella altrui. Impedire di fare il presepio per non offendere le altre culture non è una forma di rispetto, è un’abdicazione culturale dalle conseguenze devastanti. A questo aggiungerei la mancanza di certezza della pena che sta diventando devastante sul piano della legalità.