L'ignoranza che nuoce

    0
    35

    Durante una escursione in montagna mi sono trovata in contatto con alcuni esponenti della vostra Associazione legati alla Protezione Civile. Nel bel mezzo di una discussione sull’immigrazione nel nostro Paese, una signora, che indossava la divisa della sezione di Monza e si vantava di essere degna portatrice della penna nera, si è esposta in modo chiaramente razzista, arrivando allo squallore di frasi come: «Negri di m…» e «Li ucciderei tutti», ripetute più volte e con viva convinzione.

    Il tutto è avvenuto nello sconcerto da parte di alcuni dei presenti, forse non per i contenuti ma per il tono usato. Altri, purtroppo, si sono invece mostrati concordi a tali parole, i più cauti con taciti consensi. Trovo aberrante, riprovevole e inaccettabile che un’Associazione come la vostra che dovrebbe portare in alto il valore dell’uguaglianza, del rispetto, della civiltà e della pace consenta la presenza nelle sue file di persone di tale bassezza d’intelligenza umana e di moralità. Io credo che si debba intervenire in modo severo in merito a tutto questo.

    Lettera firmata

    Pubblico questa lettera, scritta da una giovane da me conosciuta personalmente, dopo aver appurato la veridicità dei fatti che ci descrive. Purtroppo, cara amica, neppure gli alpini sono esenti dal peccato originale e qualche volta fanno di tutto per metterlo in mostra. E quasi sempre per ignoranza, che spesso fa più male della cattiveria. E comunque è la storia degli alpini, passata e presente, la migliore risposta alla tua indignazione. Una storia senza barriere culturali e sociali è una storia intrecciata di tanta umana solidarietà.