La Canzone del Grappa compie 90 anni

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    Si narra che nel 1918 la popolazione della Val Cismon canticchiasse sottovoce un inno patriottico e che mani misteriose, interpretando il sentimento di liberazione dall’occupazione austriaca, lo avevano scritto su alcuni muri delle case: Monte Grappa, tu sei la mia Patria . Dopo la ritirata di Caporetto, la IV Armata ricevette l’ordine di ripiegare dal Cadore alla linea del Grappa e del Montello. Tra i soldati, impegnati nell’estate del 1918 a respingere l’avanzata austro ungarica, il motivo era ben conosciuto e la celebre frase era anche stata citata durante una seduta del Parlamento dal presidente del Consiglio, on. Vittorio Emanuele Orlando.

     

    I tempi erano maturi. Ai primi d’agosto del 1918 il generale Gaetano Giardino, comandante della IV Armata sul Grappa, chiese al IX Corpo d’Armata di poter avere il testo della canzone da far cantare in occasione della festa dell’Armata del Grappa in programma il 24 agosto 1918 a Villa Branca Dolfin Boldù, a Rosà. Pare che il generale Emilio De Bono, comandante del IX Corpo d’Armata, investito della richiesta, avesse perfino pensato di inviare una pattuglia di arditi oltre le linee nemiche per recuperare le parole e la musica della canzone. Ma nella realtà nulla esisteva, perché le parole scaturivano dal sentimento popolare.

    Il 4 agosto 1918 il generale De Bono iniziò a scrivere i versi della canzone in settenari, cercando di adattarli alla musica. Il capitano degli alpini Arturo Andreoletti, addetto all’ufficio operazioni del Comando, appassionato di musica, aiutandosi con il pianoforte cercò di tradurre in note il motivo che il generale stava creando. L’indomani, 5 agosto 1918, De Bono, salito in auto con il capitano Andreoletti e diretto alle trincee dell’Asolone, gli mostrò la versione definitiva della canzone, in endecasillabi. Possiamo dire, dunque, che la canzone Monte Grappa, tu sei la mia Patria ha un che di alpino. Infatti, di ritorno al Comando, il testo, con piccoli aggiustamenti, diventò definitivo, diverso da quello iniziale in settenari e non ancora tradotto in musica. La musica verrà ben presto.

    Il generale De Bono ordinò al capitano Antonio Meneghetti, comandante del 92º reggimento Fanteria, di raggiungere villa Dolfin, sede del Comando. Prima della guerra Meneghetti aveva studiato pianoforte e composizione ed era piuttosto noto per alcuni pregevoli lavori di musica da camera, leggera e canti liturgici, pubblicati sotto lo pseudonimo di Dux .

    Avuta assicurazione di riservatezza dal capitano Meneghetti, il generale De Bono estrasse dalla giacca un foglio scritto a matita e glielo porse: Capitano, i versi sono già pronti: glieli affido. Senta soggiunse intonando un motivo che ne pensa di questo? . Ma questa è l’aria del coro dei Lombardi alla prima crociata, eccellenza , rispose senza esitazione il capitano Meneghetti. Lei ha ragione ribattè il gen. De Bono non ci avevo pensato. Vada pure, scriva lei la musica . Meneghetti si trattenne a villa Dolfin e in mezz’ora, in un salotto, seduto al pianoforte, musicò d’impeto i versi di De Bono.

    La Canzone del Grappa fu eseguita per la prima volta il 12 agosto 1918 da un gruppo di 20 musicanti e 30 coristi, diretti dallo stesso Meneghetti, a Galliera Veneta per un’audizione chiesta dal generale Giardino. In pubblico fu invece eseguita il 24 agosto da 100 musicanti della Banda parrocchiale di Rosà e 300 soldati coristi, alla presenza del Re d’Italia Vittorio Emanuele III, del Duca di Aosta Emanuele Filiberto di Savoia e di numerosi generali tra i quali Armando Diaz, Pietro Badoglio e Gaetano Giardino.

    Il successo della Canzone del Grappa fu assicurato. Per molto tempo si lasciò credere che fosse stata trascritta da un gruppo di arditi patrioti, ma quando incominciò ad essere eseguita nei teatri, gli autori decisero di depositarne copia presso la SIAE e di affidarla alla diffusione a mezzo stampa.

    Ecco da uno scritto di Arturo Andreoletti del 20 settembre 1932 come nacque la Canzone del Grappa : Il 4 agosto 1918 S.E. il generale Giardino faceva telefonare al Comando del IX Corpo d’Armata (il quale era stato incaricato di organizzare la festa dell’Armata del Grappa, a Rosà, alla quale sarebbe intervenuto S.M. il Re per conferire ai combattenti le medaglie al valore guadagnate) se non fosse stato possibile avere la canzone dal ritornello Monte Grappa, tu sei la mia patria , da far cantare da una massa corale di soldati del Grappa durante la festività.

    È da notarsi che in quei giorni sulle bocche di molti e sui giornali ricorreva spesso tale frase, ma non si aveva mai avuto cenno o sentore alcuno che facesse parte di qualche canzone. S.E. il generale De Bono, comandante il IX Corpo d’Armata, al quale fu comunicata la richiesta non appena rientrato da una delle sue quotidiane ricognizioni sulle linee avanzate del suo settore (quel giorno era stato a Col Caprile), osservò subito che la canzone non doveva mai essere esistita, così come comunemente si riteneva, perché la frase Monte Grappa, tu sei la mia Patria era evidentemente di carattere letterario e non popolare.

    Poco dopo, però, il gen. De Bono sempre genialissimo sedutosi al tavolo di uno degli uffici del suo Comando, nell’attesa dell’ora della colazione, improvvisava sopra un comune foglio d’ufficio alcuni settenari ai quali adattò subito dopo, accompagnandosi con un dito al pianoforte, un motivo musicale quasi marziale, in tempo di marcia. Il mattino appresso, 5 agosto 1918, mentre S.E De Bono risaliva in automobile la strada del Grappa, diretto alle trincee dell’Asolone, mostrava al capitano Andreoletti, che l’accompagnava, una nuova edizione della canzone, da lui ideata e scritta durante la notte, in endecasillabi. È divenuta l’edizione definitiva. Così è nata la Canzone del Grappa . Il resto è noto.

    La nota aggiunta ai due autografi e pure di pugno dal generale De Bono, ed è stata pubblicata in testa alla riproduzione della Canzone fatta dalla piccola tipografia da campo del IX Corpo d’Armata. Successivamente un capitano di fanteria, Meneghetti, di una brigata facente parte dello stesso Corpo d’Armata, venne chiamato a Rosà (Villa Dolfin) ed incaricato di dare veste musicale e trascrivere il motivo marziale ideato dal gen. De Bono.

    Alcuni giorni prima della Festa dell’Armata del Grappa, un coro di combattenti accompagnato da una banda militare diretta dal cap. Meneghetti, si produceva davanti a S.E. il gen. Giardino a Cà Micheli, sede del comando della IV Armata, e la Canzone aveva la sua consacrazione ufficiale alla presenza di S.M. il Re durante la celebrazione della Festa anzidetta .

    Pubblicato sul numero di settembre 2008 de L’Alpino.