Onorcaduti e i piastrini dei Caduti in Russia

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    Sul ritrovamento di piastrini di nostri Caduti in terra di Russia il commissario generale di Onorcaduti, gen. di C.A. dei Carabinieri Vittorio Barbato, ha inviato al nostro presidente nazionale la lettera che riportiamo.

     

    “In relazione alla recente trasmissione televisiva “Chi l’ha visto” del 2 febbraio u.s. sul ritrovamento di “piastrini di riconoscimento” di soldati italiani caduti nella campagna di Russia, questo Commissariato Generale, pur non essendo competente nello specifico (conservazione dei piastrini), sente l’obbligo di richiamare l’attenzione sulla funzione del “piastrino” che, oltre a costituire parte integrante della documentazione matricolare e amministrativa di ogni militare, è l’unico elemento utile ad un riconoscimento certo del Caduto.

    Si teme che l’eventuale proliferare della loro ricerca, da parte di privati presso “fonti russe non ufficiali”, sia pure per motivazioni eticamente comprensibili, oltre a rendere definitivamente impossibile il riconoscimento dei Caduti da cui il piastrino viene rimosso, possa provocare un fenomeno di aumento della “offerta”, a seguito del quale potrebbero innescarsi risvolti di natura commerciale, non accettabili e da scongiurare.

    Ciò posto, attesa la enorme importanza dei dati anagrafici riportati sul “piastrino”, si prega l’Associazione in indirizzo di volere trasmettere, se in possesso, i dati dei Caduti riportati sui piastrini eventualmente ritrovati in Russia al fine di consentire a questo Ente possibili riscontri con le attività ufficiali di ricerca in corso. Tali ricerche, finora, come è noto, hanno consentito, in venti anni di attività, di rimpatriare più di diecimila salme di Caduti dai territori della ex Unione Sovietica.

    Al riguardo, è appena il caso di osservare che chiunque venga in possesso di tali oggetti, dovrebbe cercare di appurarne, oltre all’autenticità, almeno la provenienza e l’esatta località raccolta, ai fini di un’eventuale ricerca e individuazione della salma di appartenenza. È infine doveroso precisare che i piastrini in argomento, secondo le direttive amministrative vigenti in materia, costituiscono “completamento della documentazione matricolare” e, pertanto, devono essere conservati, unitamente alla stessa, a cura dei centri Documentali (ex Distretti Militari) dell’ultima residenza del militare. In tal senso, questo Ente si era già espresso, a suo tempo, relativamente ad analoga vicenda connessa al ritrovamento di piastrini appartenenti a Caduti italiani in Russia. Nella fattispecie della problematica è stato già informato il Gabinetto del Ministro e sensibilizzato alcune competenti Autorità Diplomatiche italiane all’estero.

    Si ringrazia per la collaborazione e, nel rimanere in attesa di un cortese cenno di riscontro, si prega di esaminare l’opportunità di sensibilizzare, sull’argomento, i Soci di codesta Associazione”.

    Il Commissario Generale
    gen. C.A. CC Vittorio Barbato

    Questa la risposta del presidente Corrado Perona.

    Con la presente prendiamo atto di quanto comunicato da codesto Commissariato Generale, sottolineando che questa Associazione, condividendo le motivazioni espresse nella citata lettera, ha il massimo interesse verso la rispettosa conservazione della Memoria dei nostri Caduti, come dimostrato dalle annuali cerimonie commemorative e dalla costruzione e conservazione dell’Asilo in Rossosch.

    Si precisa che qualsiasi iniziativa in argomento è stata assunta a titolo assolutamente personale, mai sollecitata da questa Associazione che, peraltro, provvederà a dare adeguata comunicazione ai propri iscritti delle osservazioni pervenute. Poiché il ritrovamento dei piastrini ha suscitato un vivace dibattito in seno alla nostra Associazione sul tempo intercorso tra gli avvenimenti di guerra e il ritrovamento stesso, tra l’altro in territorio di altro Stato, si chiede a codesto Commissariato Generale di comunicare all’Associazione Nazionale Alpini i riferimenti normativi e, eventualmente, giurisprudenziali che potranno facilitare la migliore comprensione, presso gli iscritti, della problematica illustrata.

    Per quanto è stato possibile accertare, peraltro risulta che in qualche caso, la riconsegna dei piastrini è avvenuta a favore di Reduci che, pur tornati in Patria, ne avevano perso il possesso durante le convulse fasi della ritirata. Da informazioni assunte, è inoltre emerso che in occasione della consegna dei piastrini ai parenti di Caduti, sono stati invitati i rappresentanti di Onorcaduti e dell’Arma dei Carabinieri che hanno onorato con la loro presenza le suddette cerimonie; cerimonie, che ci vedevano presenti in qualità di invitati e normalmente organizzate a cura e con la presenza dei rappresentanti delle istituzioni amministrative che, talvolta, hanno anche positivamente interessato lo stesso V Reparto del Ministero Difesa (si citano, a solo titolo di esempio, eventi che hanno visto come protagonisti i sindaci Alemanno di Roma e Moratti di Milano e il ministro Matteoli).

    Si coglie l’occasione per auspicare l’intensificazione, da parte di codesto Commissariato Generale, delle ricerche in terra di Russia, in accordo con le autorità di quello Stato e si manifesta al riguardo la piena disponibilità di questa Associazione a collaborare, come già avvenuto in passato, nelle forme e nei modi possibili. Grati sin d’ora per la cortese comunicazione di quanto richiesto, si conferma che sarà cura di questa Associazione sensibilizzare i propri iscritti sull’argomento.Distinti saluti.

    Corrado Perona

    Pubblicato sul numero di maggio 2011 de L’Alpino.