Per la Patria e la pace

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    Al pellegrinaggio al Sacrario dei Caduti d’Oltremare hanno partecipato, anche quest’anno, diverse associazioni combattentistiche e d’Arma della città di Bari, come quella dei Marinai, dei Bersaglieri, dei Paracadutisti e l’Associazione Carabinieri. Particolare risalto ha avuto il vessillo della Sezione Lagunari di Roma scortata da Paolo Pellegrini. 

     

    Presenza molto gradita è stata quella dell’immancabile e indomito Consigliere nazionale Salvatore Robustini. Accanto a lui, un’altra figura di cui la famiglia alpina va particolarmente fiera, il caporal maggiore scelto Ferdinando Giannini, medaglia d’oro al valore civile che non è voluto mancare al pellegrinaggio. Il sindaco della città di Bari era rappresentato da Micaela Paparella; numerosi anche i vessilli e i gagliardetti Ana.

    Valido coordinatore è stato il direttore del Sacrario, ten. col. Donato Marasco. Il corteo, muovendosi sulle note del Trentatré ha raggiunto l’interno del Sacrario per la deposizione della corona d’alloro, cerimonia accompagnata dalle note del Piave e successivamente da quelle struggenti del Silenzio. Luigi Leo, Presidente della Sezione Bari-Puglia-Basilicata, nella sua allocuzione ha tratto spunto dalle parole impresse sulla campana del Sacrario, “victi vivimus”, che rimandano al concetto dell’immortalità dei Caduti per la Patria.

    Il discorso di Leo si è concluso con un pensiero per ogni singolo avello: «E a te piccolo grande eroe nel loculo ignoto sia perenne gloria, gloria che all’Italia tu desti nel tumulto della battaglia e nel silenzio del tuo cuore». Un invito infine per ricordare a tutti che i 75mila sepolti al Sacrario, restano in attesa di una visita dei loro connazionali, perché non cadano nell’oblio. Molto apprezzata è stata la riflessione del Consigliere nazionale Robustini che, porgendo i saluti, anche a nome del Presidente nazionale Sebastiano Favero, ha stigmatizzato il valore del pellegrinaggio, la necessità di ricordare il sacrificio di tanti giovani caduti per la Patria, per la pace e per la libertà.

    Dopo l’esibizione canora del coro Ana Stelle Alpine della locale Sezione, diretto dal Maestro Paolo Romano, che ha riscosso notevole apprezzamento da parte di tutti, il cappellano militare vicario don Nicola ha celebrato la Messa sottolineando nella sua omelia che i defunti in genere e quelli militari in particolare, vivendo in Cristo continuano a vivere e formano così un anello di congiunzione tra loro e noi, tra passato e futuro.