Storia del 62 battaglione alpini A.C.S.A. iniziata nel ’43 e conclusa nel 2001 con l’assegnazione del grado di sottotenente ai superstiti ottantenni.
C’è un battaglione che normalmente non figura, non viene citato, sconosciuto forse perché di vita troppo breve o di storia poco interessante. Parlo del LXII Battaglione Allievi Comandanti di Squadra Alpina (A.C.S.A.) costituito a Merano il 1º Luglio del 1941. Un solo, brevissimo accenno lo troviamo nella Storia delle Truppe Alpine del gen. Emilio Faldella (che, nel 1941, era alla direzione centrale dei corsi), alla pagina 1074 che recita testualmente: Nel 1941 si costituiscono presso la Scuola (e si riferiva alla Scuola Militare Alpina di Aosta), per l’addestramento degli studenti universitari alpini, due battaglioni su tre compagnie ciascuno, ed un gruppo di artiglieria alpina su tre batterie .
Alla Scuola Alpina di Aosta, infatti, dal marzo al giugno del 1941, c’era stato un primo reclutamento di universitari per il Corso A.U.C., con la presenza di ben 1580 allievi. Corso che a noi, nell’ambito dell’A.N.A. nazionale, ricorda i nomi famosi di Leonardo Caprioli e Giuseppe Prisco (che erano allievi) e di Aldo Rasero (che comandava col grado di capitano la 1ª compagnia del 1º battaglione).
Fatte tutte queste premesse, occorre ricordare come la sfortunata Campagna greco albanese (ottobre 1940 aprile 1941) e le negative esperienze collegate alla stessa, avevano posto in evidenza la necessità di dare maggiore impulso all’addestramento dei comandanti dei reparti minori cioè i comandanti di squadra sviluppandone l’attitudine all’iniziativa e al comando. A questo scopo, vennero costituiti, nell’estate del 1941, i Battaglioni di Istruzione di Fanteria con il compito di svolgere un opportuno programma di addestramento, durante un corso della durata di quattro mesi. Al termine del corso, gli allievi sarebbero rientrati ai reparti di appartenenza.
La sede era la caserma Rossi di Maja Bassa, a Merano, ed il comandante il ten. col. Fedele Martinoja, già comandante del battaglione Intra . Al termine del 1º corso A.C.S.A. 30 ottobre 1941 gli allievi rientrarono ai loro reparti e vennero sciolti il LXI e LXIII btg. di istruzione. Rimase in funzione il LXII btg. che, dal 15 novembre 1941, cominciò ad inquadrare anche gli alpini universitari . Infatti, nel novembre 1941, al 2º corso A.C.S.A. a Merano vennero trasferiti gli universitari già reclutati presso la Scuola Militare Centrale di Alpinismo di Aosta.
Alla fine di questo 2º corso e sostenuti gli esami finali, gli allievi universitari vennero promossi sergenti e trasferiti alla Scuola A.U.C. di Bassano del Grappa per il conseguimento della nomina ad ufficiale di complemento. Ad iniziare dal 3º corso, gli alpini universitari vennero reclutati direttamente a Merano, appunto, nel LXII btg. istruzione A.C.S.A. Anche questi, promossi caporali dopo circa un mese di corso, al termine, vennero promossi sergenti e trasferiti a Bassano. Ed anche il 4º corso, che dura dal 10 agosto al 20 dicembre 1942, segue la trafila dei precedenti.
La stessa sorte il destino non la riserva al 5º corso che ha inizio sempre a Merano, il 15 febbraio 1943. Anche questo inquadra direttamente gli alpini universitari a Merano, promossi poi caporali secondo la consueta procedura. Ma gli eventi della guerra in atto precipitano. Il battaglione allievi anziché approdare a Bassano, alla Scuola A.U.C., viene trasferito alla metà di luglio 1943 a Tarquinia, dove sosta accampato a sud della città (Reparto mobilitato Zona di guerra Scacchiere Mediterraneo). Analoga sorte del LXII alpini tocca agli altri corsi A.C.S.A. Universitari delle varie Armi e Specialità, in funzione nelle varie località della Penisola.
Ricordo in particolare, il Bersaglieri partito da Marostica (Vicenza) a luglio con destinazione Italia centrale. Ma il LXII Alpini ha la durata breve, causa il disastroso succedersi degli avvenimenti sul piano internazionale, l’andamento della guerra in corso, lo sbarco degli alleati in Sicilia, la caduta del fascismo, fino ad arrivare all’armistizio dell’ infausto 8 Settembre 1943.
Il comandante del LXII, ten. col. Fedele Martinoja, in assenza assoluta di ordini superiori, di mancati rifornimenti in particolare di armi, ritenne opportuno dichiarare concluso (già erano stati fatti gli esami finali) il ciclo del corso e conseguentemente mandare gli allievi in licenza di 70 giorni con l’obbligo, alla scadenza, del rientro alla sede di Merano o al deposito del 5º Alpini, a Milano. Per i noti avvenimenti collegati e susseguenti all’armistizio, il LXII btg. A.C.S.A. cessa di esistere, dopo appena 25 mesi di vita.
Silvio Adrogna
Fin qui le vicende di questi allievi ufficiali. Gli avvenimenti tragici che si susseguirono coinvolsero in vario modo e misura questi giovani universitari, che resteranno allievi ufficiali per quasi sessant’anni. Finalmente, nel 2001, i superstiti di quel battaglione hanno potuto cucire sul loro vecchio cappello i gradi luccicanti da sottotenente. Una piccola fettuccina dorata di grande valenza morale.