Questione di forma

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    Non ho avuto l’onore di portare il cappello alpino (come avrei peraltro voluto), ma sono comunque orgoglioso di far parte della famiglia alpina come socio aggregato. Frequento le occasioni di incontro del Gruppo e della Sezione dove sono stato accolto, nove anni fa, con grande simpatia ed affetto e dove ho trovato dei veri amici. Mi permetto di scrivere solo per rilevare quella che ritengo una piccola indelicatezza da parte dell’Associazione, per quanto riguarda la tessera degli amici degli alpini. 

     

    Questa, nello stabilire le prerogative dei titolari, inizia con tre fermi divieti a portare il cappello alpino, portare il distintivo e a sfilare nelle Adunate, ai quali fa seguito l’ovvio invito ad uniformarsi ai principi dell’Ana. Premetto che ritengo tutte queste cose giustissime e che non ne chiedo assolutamente modifiche, ma credo che sarebbe più simpatico e amichevole che i suddetti divieti venissero affiancati (o meglio preceduti) da qualche affermazione in positivo del tipo, ad esempio: “Possono partecipare alle iniziative della Sezione/Gruppo di appartenenza”; “possono contribuire all’attività culturale dell’Ana”; “possono collaborare alle pubblicazioni periodiche delle Sezioni”; o altre del genere. Sono tutte attività che in effetti già svolgono anche i soci aggregati, me compreso, delle quali però non si fa menzione nella tessera. Penso che così facendo si eviterebbe quel lieve senso di disagio che talvolta il socio aggregato può provare vedendosi ricordare solo limitazioni e divieti (a me capita ogni volta che metto il nuovo bollino sulla tessera), ancorché legittimi e giustificati. Partecipare, contribuire, collaborare sono verbi che suonano assai meglio che vietare e credo che la simpatia con cui i soci non alpini guardano alla nostra Associazione possa meritare questo piccolo riguardo. È solo questione di forma? Forse, ma in qualche caso la forma può anche prendere la consistenza della sostanza. Con tutta la mia simpatia.

    Bruno Ongaro, Venezia

    La finezza e la classe non sono acqua, come si dice. Hai ragioni da vendere, caro amico. Anche il modo di dire le cose rivela la sostanza.