Resta solo il nome

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    Egregio direttore, desidero chiederle alcune delucidazioni ed un parere in merito ad alcuni fatti ai quali, purtroppo, ultimamente ho dovuto assistere. In occasione della ricorrenza del 71° anniversario di Nikolajewka un nostro consigliere sezionale mi impediva di leggere i nomi dei Caduti e Dispersi in Russia.

    Ad una mia richiesta di spiegazioni, mi rispondeva che ‘in alto’ non vogliono più che si leggano i nomi dei Dispersi e Caduti. Faccio presente che nel mio paese, che all’epoca contava 5.000 abitanti, ne sono rimasti in Russia più di 50. Non so se il CDS oppure il CDN abbia preso questa decisione: noi quei nomi li abbiamo letti comunque. I nostri Padri al Sacrario di Cargnacco hanno scritto: “Ci resta solo il nome”, e non è una frase retorica. Cosa è restato a molte mamme, sorelle, spose, figli, di chi non è tornato? Niente! Neppure un lembo di terra dove deporre un fiore, non una lapide su cui versare una lacrima. “È rimasto solo il nome”. E noi ora dovremmo toglier loro anche quello?

    Giuseppe Ravagni – Gruppo di Adro (Brescia)

    Non è vero che in alto si fa divieto di ricordare leggendo i nomi. Anzi, è esattamente il contrario. Quindi il problema va chiarito a livello locale.