Riflessioni sulla strage di Nizza

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    Vorrei riproporre un pensiero di S.E. mons. Luigi Negri, arcivescovo di Ferrara: «Intervengo sull’orrenda vicenda della strage di Nizza per dire, insieme alla mia più grande vicinanza a tutte le vittime e ai loro familiari, alcune parole che sento dalla gente, la quale si sente profondamente smarrita e abbandonata.

     

    Per secoli, in effetti, era stato detto alle varie generazioni che c’era una presenza nella nostra vita, una presenza che non sarebbe mai venuta meno, quella amorevole del Signore nostro Gesù Cristo, alla luce del quale tutte le circostanze – anche quelle più terribili che hanno caratterizzato la vita dei nostri popoli negli ultimi secoli – hanno potuto essere vissute con una dignità che ha reso grandi le generazioni passate, anche nella tragedia. Oggi però, avendo negato tale presenza per affermare l’uomo come assoluto, e avendo negato la chiesa per affermare l’autonomia della ragione umana e del progresso scientifico, non resta che constatare che l’uomo è rimasto solo. Ma allora cosa dobbiamo fare? Io dico che bisogna semplicemente fare il cristianesimo».

    Enzo Polesana Gruppo di Bresso, Sezione di Milano

    Dicevano gli antichi che quando cade Dio, cade insieme anche l’uomo. Nel senso che se togliamo la sacralità alla vita, tutto diventa possibile. Se poi Dio viene strumentalizzato, trasformandolo in ideologia e potere politico, allora anche il terrorismo e la violenza diventano possibili, con tutta la loro scia di sangue e di dolore.