Risorgeremo?

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    Nel periodo natalizio la nostra coscienza ci chiede e ci impone di essere più buoni con noi stessi e verso gli altri mettendo da parte il nostro orgoglio. Forse è il più bel periodo dell’anno in cui i sentimenti più nobili e la nostra alpinità, che è il DNA degli Alpini, sbocciano in tutta la loro bellezza come i fiori del campo.

    Ci rattristano comunque e ci fanno riflettere i fatti incresciosi avvenuti a Roma, centro della cristianità, per il desiderio osceno del dio denaro. Nascono spontanee nelle persone per bene e in noi Alpini domande semplici quanto attuali: “Esiste ancora una morale in questo nostro Paese che è sempre più maltrattato? Perché siamo sempre chiamati a fare i compiti a casa alla stregua degli altri Stati? Forse che abbiamo perso la fiducia anche in noi stessi? Riusciremo ancora una volta a risorgere dalle nostre miserie umane?”. Ci illumini lei, caro direttore, perché sembra che ci abbiano tolto anche la speranza di credere in un mondo migliore.

    Ferruccio Righele – sezione di Vicenza

    Caro Ferruccio, tu tocchi il nervo scoperto della nostra situazione sociale, quando sottolinei il disagio della gente e la percezione che chi ha in mano i nostri destini non dia grandi segni di consistenza e solidità. Personalmente sono convinto che le vere rivoluzioni nascono sempre dal basso. In questo senso gli Alpini, se non proprio un fuoco, potrebbero costituire di sicuro una fiammella, capace di tener viva la fiaccola dell’onestà e del rinnovamento.