Il Servizio d’Ordine Nazionale dell’ANA (S.O.N.), assicura, come avviene da oltre 40 anni, lo svolgimento dell’Adunata. È nato nel corso dell’Adunata nazionale a Trieste, nel 1965 con il nome certo poco adeguato di Pulizia alpina , una definizione che oggi fa un po’ sorridere. Più propriamente è stato poi chiamato Servizio d’Ordine Nazionale, nome guadagnato sul campo dal lavoro e dall’impegno dei suoi uomini preposti, come stabilisce il regolamento a mantenere l’ordine e la buona condotta dei Soci dell’Associazione durante le manifestazioni aventi carattere nazionale, nonché della popolazione (in ausilio alle Forze dell’Ordine) nei limiti previsti dalla legge e nel rispetto delle buone norme del vivere civile. Inoltre è demandato alla organizzazione tecnica logistica della Adunata nazionale e di altre manifestazioni disposte dalla presidenza nazionale .
Il Servizio è alle dirette dipendenze del Consiglio Direttivo Nazionale rappresentato da un consigliere nazionale (attualmente il presidente della Commissione è Alfredo Nebiolo) ed il comandante e coordinatore è Giorgio Balossini. È composto da duecento alpini, soci iscritti e soci ‘aiutanti’ aggregati, che svolgono servizio con una speciale uniforme verde (il cappello è riservato solo ai soci alpini). A proposito della loro condizione il regolamento precisa che il personale volontario del S.O.N. non è riconducibile né alla categoria di soggetto addetto al pubblico servizio secondo l’art. 358 del C.P., né alla categoria di pubblico ufficiale secondo l’art. 357 del C.P. .
Con il passare degli anni al SON sono state attribuite varie competenze, indispensabili al buon svolgimento dell’Adunata e di altre manifestazioni nazionali. Può essere impiegato anche in manifestazioni di raggruppamento, quando le condizioni lo richiedano. Come in ogni servizio importante, ci sono anche nel SON diversi gradi di responsabilità che vanno dal comandante al vice comandante vicario, dai vice comandanti ai capi settore, ai capisquadra. In particolare i vice comandanti sono preposti alla direzione della parte operativa e logistica, i capi settore sono responsabili delle attività assegnate al settore di competenza che vengono svolte dai capisquadra e dal personale volontario che costituiscono le squadre.
All’Adunata, al Servizio d’ordine sono decivimandati compiti che vanno dall’assistenza ai posti tappa, alle manifestazioni del programma Adunata, al controllo, allo scioglimento dello sfilamento, tanto per citare le mansioni più importanti. Alla sfilata della domenica i suoi alpini vengono scaglionati in punti strategici per coordinare le fasi dell’ammassamento del corteo, lungo il percorso e nella zona dello scioglimento. Nei giorni precedenti, in particolare nelle ore della vigilia, le squadre hanno il compito di vigilanza nella città e sono in grado di attuare azioni di pronto intervento grazie al collegamento radio con la centrale del Servizio e con le camionette dislocate nelle varie zone.
Collaborano con il nostro Servizio d’ordine alcuni militari alle armi quali conduttori di automezzi e radiofonisti: essi dispongono di vetture da ricognizione, ambulanze e carri soccorso. Il regolamento è particolarmente severo sulla disciplina del servizio, una disciplina comprensibile se si considera la responsabilità di questi uomini in verde che ci garantiscono il normale svolgimento dell’Adunata e di altre importanti manifestazioni.
È una disciplina che comporta una conseguente considerazione da parte di tutti i partecipanti all’Adunata: benché legalmente non abbiano alcuna veste ufficiale, gli uomini del servizio d’ordine vanno assecondati e rispettati (capita loro, raramente ma capita, di imbattersi in facinorosi…) perché sono volontari il cui lavoro è davvero pesante: arrivano nei giorni precedenti all’adunata e partono quando ormai tutti gli altri alpini sono a casa. Meritano il nostro rispetto e la nostra riconoscenza.
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Pubblicato sul numero di gennaio 2010 de L’Alpino.